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Channel: Fucili da Caccia – Caccia Passione
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Blaser R8 con ottiche Blaser: la 1-7×28 iC e il punto rosso RD 17

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La Blaser R8 equipaggiata con ottica Blaser 1-7x28 iC
La Blaser R8 equipaggiata con ottica da battuta Blaser 1-7×28 iC

Tornare a parlare della Blaser R8 può apparire pleonastico o ripetitivo, ma la risonanza di questo fucile, così strano nella sua meccanica e così preciso nella sua resa balistica non può non pretendere la dovuta attenzione e il giusto consenso verso un successo tecnico e commerciale di tale fatta. Oramai per molti, non troppi per la verità, la questione economica si posiziona un passo indietro rispetto al rendimento nel tiro e all’opportunità del cambio di canna e quindi di calibro: il clamore mediatico sollevato dalla soddisfazione dei possessori di Blaser è stato la rampa di lancio di un evento commerciale di tale risonanza e così di parola in parola e di risultato in risultato la marca tedesca ha acquisito una fetta cospicua del mercato per le armi lunghe rigate in seno all’Europa.

Manca all’appello la parte corrispondente del Nord America dove la tradizione del movimento girevole scorrevole non cede un passo rispetto a quello in linea. Non è la prima volta che nuovi allestimenti ridonino vita a sistemi rimasti a lungo sepolti nel dimenticatoio per la loro scarsa predisposizione a trattamenti un po’ duri: proprio nello straight pull ricordiamo gli esordi di maggior caratura con le ordinanze austriache progettate e costruite negli arsenali di Steyr e di Brno con i Modelli 1886 e 1895 e poi, accavallati nel tempo a quelli citati, gli Schmidt Rubin ’89, ’11 e ’31 di quella grande Società di Tiro, come ama gentilmente titolarsi il poderoso Esercito della Confederazione Elvetica. In effetti quando gli studi sempre più avanzati riusciranno a raffigurare l’anima umana si scoprirà che quella degli elvetici è rigata: la nostra di vecchi piemontesi non sarà dissimile.

Handspannung
In primo piano il sistema di armamento manuale, in tedesco l’Handspannung, che contribuisce in modo sostanziale alla sicurezza nel porto del fucile

Torniamo al fucile in esame: Horst Blaser si è rivelato un geniaccio, dispregiativo che sottende una sconfinata considerazione, capace di saltare a piè pari tutte le convenzioni per l’allestimento di una carabina e imporre al mercato un qualcosa di nuovo, di estremamente razionale, di funzionalità strabiliante superando iniziali inciampi e la diffidenza del mercato. Qualche affinamento progettuale ha imposto la validità del sistema che prende avvio da particolari tecnici legati a mondi completamente differenti dall’archibugeria e a soluzioni che paiono elementari tanto son semplici. L’importante era trovare qualcuno che le pensasse.

Carabina da caccia Blaser R8
Apprezzabile la funzionale eleganza della canna scanalata: sullo zoccolo mediano svetta la robusta tacca di mira regolabile e con riferimento bianco

Qualche colpo d’occhio

Non vorremmo tediare chi ci segue con un’ennesima descrizione di tutto il complesso meccanico, ma buttare l’occhio qua e là rilevando alcuni particolari consente di apprezzare l’ingegnosità del progetto. Partiamo questa volta dalla canna ricavata ovviamente per rotomartellatura, camera di cartuccia compresa per ottenere la certezza della coassialità fra i due elementi, prodromo della precisione al tiro. Dal blocco di culatta vengono ricavati due pioli, sporgenti dalla parte inferiore e filettati internamente: si inseriscono in apposite sedi del fusto con riporto metallico e due brugole serrano l’insieme garantendo il posizionamento.

viti torx
Il carrello portaotturatore con i due lunghi rebbi che si inseriscono nel castello fisso: le giunzioni fra le parti abbondano di piccole viti Torx

La canna risulta flottante nella parte anteriore e con facilità si provvede al suo cambio variando il calibro, ovviamente entro certi parametri che la Casa si premura di indicare: una chiave dinamometrica è ottimale per raggiungere il valore di serraggio più opportuno. Da tale impianto consegue come la chiusura avvenga direttamente nella culatta e come il sistema consenta una perfetta ortogonalità della faccia dell’otturatore rispetto all’asse della canna, altro fattore importante ai fini della precisione. L’otturatore è composto da due elementi distinti: la testina, massiccio cilindretto con faccia arretrata, nottolino di espulsione e unghia a blocchetto per l’estrazione registrata da una molla filo di estrema robustezza e meccanicamente pochissimo sollecitata. Tale complesso si inserisce di precisione e profondamente entro la culatta.

otturatore carabina caccia Blaser R8
Nella faccia incavata della testina dell’otturatore si nota l’unghia di estrazione e, a fianco del foro del percussore, il nottolino di espulsione. Il piolo in alto scongiura la partenza del colpo se il sistema non è perfettamente in chiusura

Il secondo elemento, in cui si innesta il primo, comprende una serie di dodici alette elastiche con apice a dente messe in espansione dall’avanzamento di un cono posto all’interno e spinto dalla chiusura del manubrio. I denti si agganciano così entro un corona circolare fresata nella culatta creando un insieme solido mentre il manubrio gioca su un profilo sottosquadro per mantenere la posizione.

Blaser R8
Parte inferiore della culatta mobile con lo snodo del manubrio e, ai lati, i due piccoli prismi affiancati che fungono da arresto di sicurezza bloccando in ogni caso l’arretramento fortuito dell’otturatore

Altri elementi

Un elemento non troppo gradito della precedente R93 era il caricatore fisso: o meglio era prelevabile il piccolo pacchetto cartucce, ma solo dall’alto e con l’apertura dell’otturatore. Lo studio per ovviare al problema ha portato al modello R8 con quanto è già noto: si è giunto, diremmo obbligatoriamente, al sistema di pacchetto caricatore e gruppo di scatto fusi insieme.

Caricatore Blaser R8
Da sx fra le due Torx di fissaggio sporge il dente di sgancio del percussore. Nel pozzetto centrale si notano i labbri del caricatore

Rammentiamo un’amabile discussione con l’ingegnere, russo per l’esattezza, a cui era stata affidata la questione e in definitiva le questioni del tipo far cadere il tutto nella neve o nell’acqua, peggio ancora nella sabbia, trovarsi un ingombro… ingombrante nella tasca della cacciatora e quant’altro possa passare per la mente cercando di trovare qualche impiccio, ecco che tutti poi franava nell’accondiscendenza quando si provava lo scatto con le due diverse tarature.

Grilletto carabina caccia Blaser R8
Il corposo pacchetto staccabile grazie ai due tasti contrapposti mette in mano il complesso caricatore, scatto, ponticello e guardia. Un po’ tanta roba, ma preferibile a un magazzino fisso. Apprezzabile il profilo e il posizionamento del grilletto, ben raggiungibile anche da chi ha mani di piccole dimensioni

Da vecchi tiratori di poligono con le carabine .22 LR e cacciatori con stecher affermiamo che questo scatto è eccellente. Non una parola di più perché non serve. Non dimentichiamo poi la sicurezza offerta dall’armamento a slitta, quell’Handspannung che ha fatto scuola e oggi è quasi universalmente diffuso: il movimento dell’otturatore movimenta solo la cartuccia e non la batteria che va armata facendo avanzare il tasto a slitta posto sulla codetta di culatta. In tal modo si può mantenere un peso di sgancio leggero in tutta sicurezza: si attiva l’armamento nel momento in cui si è pronti a far fuoco, ricordandosi, se non si spara, di disattivarlo prima di rimettersi in marcia. Non esiste altra sicura.

Blaser R8
Anche l’asta sotto canna ha il riporto in materiale aderente su cui la mano fa giusta presa pure se bagnata: il piolo di aggancio della maglietta è in asse e vicino alla canna così da mantenere l’arma più prossima al dorso del tiratore

L’ottica

Pare un obiettivo diffuso avere ottica e carabina sotto lo stesso marchio così Blaser propone già tre soluzioni: qui vediamo il cannocchiale specifico da battuta che non disdegna ben altre destinazioni considerando i valori di ingrandimento compresi fra 1 e 7 e la lente obiettivo di 28 mm.

Cannocchiale Blaser R8
Alcuni particolari come le zigrinature dei tamburi di regolazione e i colori differenziati sempre sulla base del marrone danno connotazione alle ottiche Blaser

Interessanti i valori che determinano non solo la luminosità quanto la facilità di acquisizione del campo visivo e del puntamento con una pupilla di uscita di 10 – 4 mm(secondo l’ingrandimento), campo visivo tra 40,8 e 6,0 m, distanza interpupillare di 90 mm e trasmissione della luce pari o superiore a 90% (di notte). Altri valori sono i 180 cm di variazione in alzo e deriva, la parallasse fissa regolata a 100 m, il peso pari a 645 g e la lunghezza di soli 319 cm. Un complesso equilibrato ed efficace valorizzato ulteriormente dall’attacco specifico Blaser di grande affidabilità.

Blaser Red Dot 17
La facilità di smontaggio e rimontaggio dell’ottica ci ha permesso di prendere i primi contatti anche con il recentissimo punto rosso denominato RD 17

Per concludere

Tornando al fucile possiamo dire che la genialità del progetto investe, e non in maniera secondaria, la produzione su macchine a controllo numerico con una esatta ripetitività delle quote e benefici ritorni sui costi. Così a occhio diremmo che l’investimento è stato oculato e nel tempo anche molto fruttuoso: ed è un bene che sia così perché questa è la miglior garanzia per il futuro di ogni azienda produttrice di beni.

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